Marchi di qualità

Sono indicazioni geografiche quelle con le quali si distinguono beni dotati di particolari caratteri qualitativi in ragione di fattori ambientali o umani specifici di una determinata zona. Esse hanno lo scopo di indicare l’origine geografica dei prodotti, che con la sua rinomanza costituisce una sorta di garanzia indiretta di determinate caratteristiche, sì da giustificare il riconoscimento alle denominazioni stesse, in quanto registrate, di una protezione giuridica omogenea a livello europeo contro qualsiasi usurpazione, evocazione o imitazione, evitando nel contempo che la denominazione possa essere utilizzata anche in modo generico, come potrebbe accadere in assenza di registrazione.

Per denominazione d’origine si intende il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese, che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, di tale luogo determinato o di tale paese, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani, e la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata.

Marchi e indicazioni o denominazioni geografiche sono fattispecie eterogenee, gli uni regolati dalla disciplina specifica sui segni distintivi, le altre dalle regole speciali dettate dalle disposizioni che le hanno istituite. A certe condizioni è possibile che simili indicazioni siano registrate a livello comunitario come D.O.P. (denominazione di origine protette) o come I.G.P. (indicazione geografica protetta) e, a livello nazionale, per quanto riguarda i vini, come D.O.C. o come D.O.C.G. (denominazione d’origine controllata e garantita). Dal 2010 la classificazione DOC, così come la DOCG, è stata ricompresa nella categoria comunitaria DOP.